Storia del Museo

Il Museo Archeologico Comprensoriale di Teti rappresenta una delle principali istituzioni culturali della Sardegna, inaugurato nel 1990 con l’obiettivo di valorizzare il ricco patrimonio archeologico della regione e preservare la memoria storica di un territorio intriso di testimonianze del periodo nuragico.
La sua fondazione nasce sotto l’impulso della Comunità Montana XII, che include diversi comuni della zona, al fine di raccogliere, conservare ed esporre i reperti provenienti dagli scavi locali. Situato nel cuore di Teti, il Museo offre un suggestivo percorso tra ex-voto, anelli, bracciali, pugnali, spilloni e figure raffiguranti devoti e guerrieri, provenienti dai villaggi e santuari nuragici di Abini, S’Urbale e Atzadalai, nonché dai territori limitrofi di Sorgono, Meana Sardo, Ortueri, Tonara, Atzara, Gadoni, Belvì e Aritzo.

Nel corso degli anni, il Museo è divenuto un punto di riferimento per lo studio e la promozione del patrimonio archeologico sardo, svolgendo un ruolo cruciale nella sensibilizzazione e valorizzazione della storia e del territorio.
Il nuovo allestimento del Museo Archeologico Comprensoriale di Teti, completato nella primavera del 2025, è caratterizzato da una serie di interventi volti a migliorare l’accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva, con l’obiettivo di rendere il museo fruibile da un pubblico più ampio e diversificato. Tra le azioni principali vi è l’implementazione di un sito web accessibile e un’app mobile, entrambi progettati per supportare persone con disabilità sensoriali, motorie e cognitive. Questi strumenti includono opzioni come audioguide, interfacce vocali e sistemi di lettura facilitata per garantire un’esperienza inclusiva. Inoltre, il progetto ha incluso la digitalizzazione delle collezioni museali, con la creazione di un archivio online accessibile in formato 2D e 3D. Questa digitalizzazione consente una fruizione ampliata, anche da remoto. Il percorso museale è stato inoltre attrezzato con strumenti per supportare l’esperienza di visita.